domenica 19 maggio 2013

Irlanda in moto (ultima tappa nell'Irlanda indipendente)

Questa mattina, mentre consumavamo la colazione nella grande bovindo della breakfastroom,
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una coppia di Torino ci ha suggerito di andare a Doolin per incontrare Dusty, un delfino che da un po’ di tempo stanzia nel porto di questo paesino e interagisce con le persone. E allora, vista la bella giornata, ripassiamo davanti al Centro visitatori delle Cliffs e proseguiamo per circa 6 km.Il porto di Doolin è pieno di gente perché qui partono le imbarcazioni dirette alle Aran islands, facciamo un giretto su e giù per il molo e la spiaggetta attigua, ma di Dusty, nemmeno l’ombra….ci risiamo con la vacanza non proprio fortunatissima!Che si fa? La giornata è veramente bella, è ancora presto e di certo luoghi da visitare non ne mancano. Ci troviamo nella regione del Burren, caratterizzata da colline di calcare di origine carsica, queste strane formazioni, che a me ricordano un enorme cervello sono chiamate “clint” e le fessurazioni tra uno strato di roccia e l’altro si chiamano “gryke”, sembra impossibile ma riescono  a crescerci erba e fiori!
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Allora, direzione Burren centrale, un piccolo tratto di R 478 ci conduce alla N 67 attraversiamo la cittadina di Lisdoonvarna ed eccoci di nuovo in mezzo alle brughiere, come ci piacciono questi spazi silenziosi….Senti Andrea, io ho lo stomaco che brontola, lo so che quando guidi la moto, una curva, un’altra curva… non capisci più niente e ti dimentichi di esistere, ma io avrei fame, uno spuntino non ci starebbe male. Andrea esce dal “tunnel” e si rende conto che ha fame anche lui, raggiungiamo Ballyvaughan e con tanti posti che potremo scegliere, optiamo per un supermercatino Spar. Volendo fare solo uno spuntino di solito questa soluzione è ottima, non oggi, scelta pessima. Non so per quale arcano motivo ci è venuta la malsana tentazione di prendere un pizza allo spazio take away, lo sappiamo bene che è sempre meglio una buona “pie” di carne o di pesce, ma no; oggi siamo intrepidi e così Andrea si mangia quella imitazione di pizza e io, dopo averle fatto una specie di autopsia e tolto praticamente tutto il condimento, mi mangio una imitazione di piadina sporca di pomodoro!
Pensando che era meglio tenersi la fame, risaliamo in moto e ci dirigiamo verso il Poulnabrone dolmen ed il bellissimo scenario dei clint che lo circondano.
Ritorniamo indietro per circa 2 km per imboccare la R 480, e già alla prima curva a sinistra si presenta la visione calcarea, tutte le arrotondate sommità delle colline sembrano delle grandi pietre pomice in netto contrasto ai prati verdi punteggiati di fiorellini gialli. Un’altra curva, questa volta a destra ed ecco che i clint sono perfettamente visibili a lato strada. E’ un continuo susseguirsi di prati e sassi e mentre procediamo e la strada sale verso la sommità della collina i prati svaniscono lasciano posto solo ai sassi che diventano quasi un’unica distesa di roccia calcarea solcata da numerose e profonde spaccature dai cui spuntano ciuffi di erba secca e piccoli cespugli di fiori gialli, e di nuovo prati e sassi, fino ad arrivare al sito archeologico. A capire che si è arrivati non è la vista del dolmen, ma il cartello turistico che lo nomina. C’è un piccolo parcheggio, ci fermiamo e a piedi raggiungiamo il dolmen che in lontananza non è visibile perché si mimetizza con il resto delle rocce biancastre. Ci ritroviamo a camminare sopra la formazione calcarea facendo molta attenzione a dove mettiamo i piedi perché infilarsi per sbaglio in una crepa e prendere una storta non sarebbe piacevole.
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Scattate le foto di rito ci prepariamo al rientro, ci aspetta un’oretta di strada, forse qualcosa di più. E’ stata proprio una bella giornata e per rifarci dal triste pranzetto questa sera optiamo per una cena di pesce in un ristorante piccolo e sciccoso con piatti presi dalla cucina internazionale e reinventati a modo…loro.14 agosto, una tappa lunghetta ci spetta quest’oggi, quasi 350 km per arrivare ad Ardara, piccolo villaggio della contea di Donegal, importante centro per la lavorazione della lana e del tweed. In realtà non l’ho scelto per questo ma, perché si trova vicino al Glen Gesh Pass. Una volta tanto ci si alza con calma, la giornata è dedicata al trasferimento, arriviamo a pomeriggio inoltrato, e ci rilassiamo al sole nel giardino della casa che ci ospita, domani si va alle Slieve League.Una stradina tutta curve, proprio di quelle che piacciono tanto agli impavidi raiders si snoda a sud ovest di Ardara verso le Crocknamurrin Mountain Bog, attraversiamo colline quasi completamente disabitate, il vento, a forti raffiche, di tanto in tanto ci sposta la moto, e più ci avviciniamo al Glen Gesh Pass più una leggera nebbiolina ci avvolge in un umido abbraccio. Le solite pigre pecore a perdita d’occhio mentre brucano ci lanciano sguardi interrogativi “cosa ci faranno mai degli umani quassù con questo tempo?” Superiamo il passo e proseguiamo in direzione Carrick  e da li sulla Teelin road, gli scenari cambiano e le colline lasciano il posto al mare, ma lentamente; prima è un fiumiciattolo che sfocia, poi l’estuario si allarga in rigagnoli che sfiorano isolotti di prati verdi e allargandosi prende forma un bel loch (come lo chiamerebbero in Scozia), in fondo… l’oceano. Ma la strada per noi continua e sale di nuovo perché le Slieve League si ammirano dall’alto, proprio da una delle scogliere.
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Meno conosciute delle Cliffs of Moher, sono spettacolari e a noi piacciono molto di più. Con un salto di circa 600 m si tuffano nell’oceano atlantico detenendo, si dice, il primato di più alte d’Europa. La nebbia va e viene, la pioggia arriva e non se ne va più, ci tocca rientrare, ci si rivede in Irlanda del nord, Londonderry  arriviamo!
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1 commento:

  1. Cara Bea, è stato bello seguirti in questo viaggio in moto.. ci hai fatto sognare con i tuoi racconti! :D

    pensierinviaggioo.blogspot.it

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