lunedì 1 aprile 2013

Viaggio in Irlanda....in moto! (2)


30 luglio 2012
Ci svegliamo in mare aperto con una bella giornata, arrivo previsto ore 12,00 locali (+1 rispetto all’Italia).
Il traghetto è puntuale, velocemente sbarchiamo e ci prepariamo ad affrontare i primi 80km di paesaggi collinari con uno splendido sole ad illuminarli, destinazione Waterford dove faremo base per le prossime 3 notti.
Ehi, siamo in Irlanda, il clima è birichino, e così dopo nemmeno mezz’ ora di strada ecco che ti piove!!
Arriviamo a Waterford sotto una leggera pioggerellina e ci dirigiamo al b&b, sistemiamo le nostre cose in camera e ci precipitiamo alla scoperta della costa, e alla ricerca di qualcosa da mettere nello stomaco mentre la pioggerellina persiste. La moto ci porta a Passage East, piccolissimo villaggio di pescatori fatto di casette colorate e dove i traghetti fanno la spola tra le contee di Waterford e Wexford per evitare un lungo tragitto per strada. Dopo un bel the caldo ed una fetta di torta prendiamo la stretta strada costiera tutta curve e panorami per arrivare a Dunmore East dove ancora si possono vedere alcuni cottage col tetto di paglia ben ristrutturati, proseguiamo per Tramore, a questo punto comincia a piovere sul serio, infiliamo i sopra guanti e facciamo ritorno verso Waterford.
Per oggi abbiamo preso acqua a sufficienza. Andiamo dritti in centro e il resto del pomeriggio lo passiamo passeggiando e visitando la città, ci compriamo anche un paio di ombrellini perché piove davvero tanto e il cappellino impermeabile non è sufficiente. Gira che ti gira arriviamo al T&H Doolan’s pub, pare abbia più di 300 anni ed è veramente carino. Ovviamente si ordina Guinnes, ma scopriremo che ci piace di più la Kilkenny, buona birra rossa prodotta nell’omonima città e adatta anche ai pasti a differenza della collega più famosa!! Decidiamo di fermarci anche per la cena e così diamo il via alle early dinner (cene anticipate), che per le nostre abitudini sono quasi degli orari da merenda, ma tenendo presente che le colazioni sono dei pranzi e che spesso il pranzo diventa una merenda è ovvio che alle 18.30 cominci a sentire la fame. Tra l’altro qui è un’abitudine diffusa cenare fra le 18 e le 19.30, più tardi rischi di non trovare le cucine aperte! Cenare presto aiuta anche la digestione e ci permette di rilassarci con un buon libro nella nostra cameretta all’ultimo piano del b&b.
Chissà che sorprese ci saranno per noi domani…
Eccola la prima sorpresa, P I O V E….
Già, sembra proprio che non voglia smettere, ha piovuto tutta la notte e adesso piove ad intermittenza, un po’ si, un po’ no, poi piove leggermente, poi a scrosci….insomma tutta la serie di precipitazioni possibili evitando grandine e neve!
Ci dirigiamo verso Kilkenny, deliziosa cittadina medievale dove spiccano, in una giornata così, ancora di più, le porte colorate e i variopinti vasi di fiori sullo sfondo di muri in pietra grigia degli austeri palazzi storici.
                           Nel nostro vagare per monumenti, splendida la St Canice’s cathedral, veniamo avvicinati da un signore che ci chiede da dove veniamo, se ci piace Kilkenny e, se siamo cattolici…..caspita ne è la conferma, se per gli inglesi il primo argomento di cui parlare è il tempo, per gli irlandesi l’argomento principe è l’indirizzo religioso! Ci propina un sermone su mille cose…ne capiremo la metà….ci saluta e se ne va. Gli irlandesi sono persone molto ospitali e genuine, ma una cosa proprio non riesci a fargli capire: siamo italiani, non parliamo perfettamente l’inglese, per favore parlate lentamente. Si, le prime 2 parole, poi, partono a raffica, convinti che tu capisci tutto. Si fa tardi e il nostro giro di oggi ha un’altra tappa, dobbiamo assolutamente visitare la Rock of Cashel.
La splendida immagine che si ha arrivando dalla R 660 è di una collina che si innalza da una pianura di pascoli verdi e punteggiata qua e là di affioramenti calcarei e dove pascolano liberamente greggi di pecore dal muso nero. Sulla cima di questa svetta la rocca formata da una cinta muraria che racchiude una torre, un’abbazia e una cappella romanica. Ancora più bella è la vista dalla R 505 dove ci trova la rocca da un lato e le rovine della Hore Abbey sul lato opposto.
DSD_0118 shl crop corLa strada che ci riporta a Waterford si snoda fra pascoli con ogni tonalità di verde che si moltiplicano all’ infinito, attraversiamo paesini con case di pietra, ogni tanto si incontra un maniero, sembra di essere catapultati in un capitolo di Jane Eyre. La strada è stretta e ai lati i cespugli crescono fittissimi diventando alti più di 2 metri e spesso congiungendosi alle estremità, gli irlandesi li tengono potati a mo’ di siepe e così si forma una sorta di muro che dà l’impressione a volte di avanzare in un tunnel di infinito verde.
E’ bellissimo, è una delle immagini che mi porterò dentro di questo paese. Alla fine della giornata, sempre umidi, ci fermiamo a cena al Doolan’s pub. Questa sera stufato alla Guinnes.

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