domenica 26 maggio 2013

Irlanda in moto (Il finale)

L'arrivo a Londonderry è carico di emozione, forte è la curiosità di vedere di persona i luoghi teatro dei famosi Troubles, e nella testa gira e rigira il ritornello “ Sunday Bloody Sunday...”
La città è cresciuta a cavallo del Foyle River.
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E' noto il doppio nome Derry-Londonderry che distingue il lato in cui ci si trova, non solo fisicamente ma anche come orientamento religioso: a ovest Derry il lato cattolico, con il cuore della città cinto dalle antiche mura e Bogside il quartiere “delle barricate”.  A est, al di là del fiume, Londonderry la parte inglese con i quartieri protestanti, il nostro hotel (Waterfoot) si trova qui, nel Waterside. Decisamente fuori città, ma comunque comodo e se si è buoni camminatori non necessita nemmeno di mezzi! La sera poi ha un buon ristorante con menù interessanti, e quando si è stanchi la cucina vicino al letto è moolto comoda ;)
Due giorni in questa città passano in fretta fra il visitare il minuscolo ma interessante entro mura, e il quartiere del Bloody Sunday.
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Non si riesce a restare indifferenti davanti al Bloody Sunday Memorial, un semplice obelisco con i nomi delle quattordici vittime della famosa quanto assurda strage, e un nodo prende alla gola... mentre fotografiamo i murales di protesta alcuni passanti ci fanno un cenno d'assenso.
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Gli uomini potranno pure decidere di dividere i paesi a loro piacimento, ma la terra una è!Visto che non ci sono frontiere, passare “da un' Irlanda all' altra” è semplicissimo, in realtà, non ci si accorge nemmeno del passaggio, vi sono interi paesi a cavallo dei confini...mi piacerebbe sapere come funziona l'amministrazione comunale. Facciamo un rewind e torniamo nella contea di Donegal per visitare la penisola di Inishowen, e arrivare fino a Malin Head, il punto più settentrionale dell'isola che ci regala ancora panorami spettacolari.
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Siamo ormai alle battute finali di questo lungo viaggio, gli ultimi due giorni dedicati alla costa, mentre ci spostiamo verso il nostro ultimo b&b (Ardtrabane House) ci fermiamo a fotografare Dunluce Castle e anche se ce la prendiamo molto comoda arriviamo in anticipo all'alloggio.
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Questo b&b meriterebbe un articolo dedicato...i proprietari devono aver subito qualche furto o comunque devono aver avuto qualche brutta esperienza interpersonale..non ricevono prima delle quattro del pomeriggio, va bene, ci può stare, sono al lavoro e non riescono a rientrare prima, ma una sorpresa ci aspetta....mentre attendiamo che arrivi l'ora di accesso alla stanza facciamo uno spuntino al The Nook un piacevole ed affollato pub vicino. Ritornati al b&b ci accoglie il proprietario, ci consegna le chiavi della camera che è davvero bella e ci consegna una serie di depliant dei vari ristoranti dei dintorni, nonché il menù per ordinare la colazione della mattina seguente, ci indica anche un sentiero vicino alla casa che permette di arrivare alla Giant's Causeway, che si trova proprio dietro di noi, senza passare per la biglietteria. Unico buon motivo per dormire qui! Bene, è da questa mattina che abbiamo la “corazza” addosso, ci facciamo una bella doccia e approfittiamo subito del sentiero per andare a vedere lo spettacolo naturale più famoso di questo angolo di mondo. In fondo al sentiero una scogliera si affaccia sul “selciato del gigante”, sinceramente la prima impressione non è entusiasmante, sarà che abbiamo visto tante foto...la Lonely Planet gli ha dedicato la copertina!! Comunque scendiamo, vogliamo vedere da vicino la faccenda, colonne di basalto nero, incastrate tra di loro alla perfezione, di forma poligonale, la maggior parte esagoni e pentagoni, ma se ne vedono anche di altri tipi. Viste dall'alto sembrano le celle di un alveare, viste da vicino sorprende la regolarità delle dimensioni, ognuna di loro può ospitare i piedi di una persona...non di più... Per fortuna che eravamo rimasti leggermente delusi, foto su foto ci fanno perdere la cognizione del tempo, vuoi non scattare al tramonto?
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Non ci rendiamo conto che ormai è piuttosto tardi e dobbiamo risalire la scogliera ed arrivare di nuovo all' Ardtrabane. Al volo prendiamo una giacca per la sera e l'ombrellino e di corsa scendiamo al The Nook sperando di arrivare prima che la cucina chiuda, è veramente molto tardi e di solito per le 21.00 le cucine chiudono. Ecco, l'avevamo detto, al pub la cuoca ha già detto stop. Cosa facciamo? Tornare a prendere la moto e andare al villaggio più vicino non se ne parla, sarebbe un giro a vuoto. Ricordo che nella zona c'è un' hotel e lo cerchiamo. Entriamo e sembra vuoto ma fortunatamente si può ancora cenare, sono le 21.00 in punto, abbiamo rischiato di restare a stomaco vuoto fino al mattino dopo. Sono più o meno le 23.00 quando lentamente rientriamo. Arrivati al b&b ovviamente il portone è chiuso, nessun problema, abbiamo la chiave! Mi sorge un dubbio, abbiamo solo una chiave, possibile che ingresso e camera si aprano con la stessa chiave? Ma così tutti gli ospiti hanno la stessa chiave. Non può essere, edinfatti non è, si saranno dimenticati di darci la chiave del portone! Suoniamo e il proprietario gentilmente viene ad aprire,Scusi se l'abbiamo disturbata, questo pomeriggio ha dimenticato di consegnarci la chiave dell'ingresso- Chiave? Ingresso? No, non ho dimenticato, non c'è la chiave dell'ingresso, quando rientrate suonate.- SUONIAMO??? Cosa vuol dire suoniamo, cosa vuol dire niente chiave, ma se voi non ci siete tutto il giorno fino alle 16.00, se mi scappa di correre in bagno dove vado??- Spiacente ma queste sono le regole.- No guardi, non è possibile, tra l'altro noi siamo in moto, se domattina viene il diluvio universale mica possiamo starcene in giro ad aspettare che lei torni con l'arca...Insomma, dopo diversi scambi e perplessità, non ci resta che rassegnarci, la casa è blindata. Alle 10.00 al massimo si esce e si rientra alle 16.00, con la pioggia, con la neve, con o senza “cagotto”. Meno male che siamo davvero stanchi perché il nervoso avrebbe anche potuto farci fare una notte in bianco, ci mancherebbe solo quella!- Andrea, Andrea, sveglia... sono le 8.00...dobbiamo alzarci, fare colazione, andare in bagno e prepararci entro le 10.00...lo sai che dobbiamo uscire di qui!Andrea è molto arrabbiato e continua a ripetermi che quando torniamo devo assolutamente mettere una recensione devastante su TA, in realtà le devo ancora mettere, sarà meglio che lo faccia! Insomma lavati, mangiati, vestiti, ma non contenti...ritorniamo all'attacco, abbiamo ancora qualche foto da scattare qui sotto e nel pomeriggio l'intenzione era di spostarsi in moto. Ma mica si può scendere vestiti da raider! Non so come riusciamo a convincere il “capo” a rientrare per le 12.00 ad aprirci per poterci cambiare. Ritorniamo a Giant's Causeway, foto con il sole, rientro puntuale cambio e di nuovo in sella, ultima escursione Carrick-a-Rede Island.
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 Può finire una vacanza di pioggia senza pioggia?Arriviamo a Carrick-a-Rede Island con un bellissimo sole, mi ritrovo in mezze maniche, non ci posso credere. La passeggiata fino al ponte sospeso che collega l'isolotto usato per la pesca al salmone, è piacevole, scatti di mare e gabbiani, bei panorami, per passare sul ponte c'è una gran coda così decidiamo di tornare indietro ed approfittare del barettino al parcheggio per pranzare. Meno male.Ordiniamo uova e salmone, una seafood chowder e ci sediamo a tavolino, arriva il temporale, e che temporale, ma noi siamo al coperto! Pensa se avessimo attraversato il ponte, ci saremmo lavati. Caspita che vento, ma questo è proprio un temporale tosto!- C'è qualcuno che ha una moto? C'è presente il proprietario di una moto? Ci sono due moto rovesciate nel parcheggio, il vento le ha buttate a terra..- Cooosa, una moto? Due moto? A terra?Andrea si precipita a soccorrere Gajendra sotto uno scroscio d'acqua che potrebbe essere un monsone indiano, fortuna che ci sono sempre le anime pie disposte a lavarsi per aiutarti, e così riesce a sollevare la moto. E' superfluo dire che è fradicio e la temperatura è precipitata e dobbiamo aspettare quelle caspita di ore 16.00....? La vacanza finisce con la ciliegina sulla torta, una coppia di francesi ha messo la sua Ducati troppo vicino alla nostra moto, l'ha poggiata sul cavalletto laterale, un cavalletto vecchio e troppo sottile..le forti raffiche di vento hanno “tombè” la loro moto “qu' il a tombè” la nostra, hai voglia di scusarsi...e cosa facciamo la constatazione amichevole in francese in inglese o in italiano?? Risultato, torniamo a casa con una freccia rotta e un baule schiacciato, bel finale eh!
Fortuna che nei tre giorni che ci servono per il rientro non succede più nulla di incisivo e sul traghetto i baristi portoghesi si ricordano di noi.

Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito nel lungo racconto di questo viaggio, e ancora di più tutti quelli che gentilmente lo hanno commentato. Chi invece volesse fare un viaggio simile, ho disponibili le coordinate di ogni luogo e alloggio, chiedo solo una piccola ricompensa. Se invece avete bisogno di aiuto per organizzare, ne possiamo parlare.
 

8 commenti:

  1. Bel viaggio e racconto delizioso...in realtà a pensarvi fuori al freddo con un eventuale cagotto senza poter rientrare in casa mi ha fatto venire da ridere ;-)
    Ciao Bea!!!

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    1. Ahahah idem! Però il racconto è unico!

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    2. Ridete, ridete pure....non ha da capitare anche a voi!!!

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    3. ahahahah purtroppo ne soffro già di mio, cara Bea :(

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    1. Se ti fa piacere vedere più foto, vai sul nostro sito www.amphotogapher.net, Galleria Irlanda...
      Ciao :)

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  3. Viaggio davvero interessante, mi è piaciuta molta la zona costiera, spero di andarci un giorno

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    1. Grazie per aver avuto la costanza di leggerti 10 capitoli di viaggio e benvenuta nel mio blog ;)

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